Scriviamo un po'

itastorywriter

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Mar 24, 2014
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Rombo oggi mi ha fatto venire un idea.

Come sapete scrivo raramente in italiano, e le mie capacità di scrittore non sono per niente eccezzionali eppure... mi piace inventare storie. E quando Rombo ha scritto, relativamente al blocco dello scrittore, che

<< le idee che vorrei sviluppare nascono da "fotografie", cioè da istanti in cui il mio occhio ha visto un'immagine e da lì è partita l'elaborazione>>

non so perché, ma mi è venuta in mente una immagine. Un fotogramma, singolo, che secondo me non ho mai visto realmente.

Una donna, distesa in riva a un lago.

E ho pensato che se vi va possiamo fare un esercizio, partire da questa semplice frase, da questo fotogramma, e costruirle attorno una storia.

Autori e autrici, qualcuno ci prova? Non deve essere niente di lungo, e non deve nemmeno essere erotica per quanto mi riguarda.

Io ci provo, e poi posterò il risultato qui... vediamo cosa viene in mente a voi!
E ovviamente scriverò in italiano, anche se molti di noi di solito preferiscono scrivere in inglese... facciamo questo sforzo? Sono sicuro che verranno fuori interpretazioni molto interessanti.
 
ci provo anch'io

Rombo oggi mi ha fatto venire un idea.

Come sapete scrivo raramente in italiano, e le mie capacità di scrittore non sono per niente eccezzionali eppure... mi piace inventare storie. E quando Rombo ha scritto, relativamente al blocco dello scrittore, che

<< le idee che vorrei sviluppare nascono da "fotografie", cioè da istanti in cui il mio occhio ha visto un'immagine e da lì è partita l'elaborazione>>

non so perché, ma mi è venuta in mente una immagine. Un fotogramma, singolo, che secondo me non ho mai visto realmente.

Una donna, distesa in riva a un lago.

E ho pensato che se vi va possiamo fare un esercizio, partire da questa semplice frase, da questo fotogramma, e costruirle attorno una storia.

Autori e autrici, qualcuno ci prova? Non deve essere niente di lungo, e non deve nemmeno essere erotica per quanto mi riguarda.

Io ci provo, e poi posterò il risultato qui... vediamo cosa viene in mente a voi!
E ovviamente scriverò in italiano, anche se molti di noi di solito preferiscono scrivere in inglese... facciamo questo sforzo? Sono sicuro che verranno fuori interpretazioni molto interessanti.

Premettendo che anche io come itastorywriter ammetto che le mie capacità di scrivere in italiano relativamente di basso livello siano, malgrado ciò la mia fantasia galoppa come un cavallo nell'arsura del deserto.
Vorrei provarci con una poesia, scritta da tempo e non accettata da lit (troppo corta!?!?!) da considerare che la persona distesa in riva al lago (oppure in riva al mare nel mio caso) sia io/colei che scrive. A voi:

Bimba!
Come sei nuda!
Cosí senza paura. (paura non mi piace, non è giusta, e vergogna neanche...)

Più nuda che senza vestiti
esci dal mare torni a terra
ricoperta di perle salate.

La pelle alabastra
sulla tua carne lussureggiante
gli occhi riversi al sole.

Vicina al mio calore
si asciugano i tuoi capelli
che trasportano profumo di salsedine.

Inoltre il tuo odore di femmina
che rende la tua nudità
per me perfetta.

Le mie mani e la mia bocca
non riescono a nascondere
quanto io ti desidero, quanto io ti bramo

Ed è questo il momento in cui
anche io desidero di essere nuda
... per te.
 
Premettendo che anche io come itastorywriter ammetto che le mie capacità di scrivere in italiano relativamente di basso livello siano, malgrado ciò la mia fantasia galoppa come un cavallo nell'arsura del deserto.
Vorrei provarci con una poesia, scritta da tempo e non accettata da lit (troppo corta!?!?!) da considerare che la persona distesa in riva al lago (oppure in riva al mare nel mio caso) sia io/colei che scrive. A voi:

Bimba!
Come sei nuda!
Cosí senza paura. (paura non mi piace, non è giusta, e vergogna neanche...)

Più nuda che senza vestiti
esci dal mare torni a terra
ricoperta di perle salate.

La pelle alabastra
sulla tua carne lussureggiante
gli occhi riversi al sole.

Vicina al mio calore
si asciugano i tuoi capelli
che trasportano profumo di salsedine.

Inoltre il tuo odore di femmina
che rende la tua nudità
per me perfetta.

Le mie mani e la mia bocca
non riescono a nascondere
quanto io ti desidero, quanto io ti bramo

Ed è questo il momento in cui
anche io desidero di essere nuda
... per te.

Bella interpretazione. E abbiamo interpretato almeno qualcosa in modo simile credo... stasera posterò il mio mini racconto.
 
@ aiina: molto bella

al posto di 'paura', visto che non ti piace, posso suggerire 'pudore' o 'imbarazzo'?
 
tnks

@ aiina: molto bella

al posto di 'paura', visto che non ti piace, posso suggerire 'pudore' o 'imbarazzo'?

Pudore... si!! Imbarazzo fose anche meglio.

Grazie Vibes :)

PS: ho preso 'pudore' :)
 
Last edited:
Pudore... si!! Imbarazzo fose anche meglio.

Grazie Vibes :)

PS: ho preso 'pudore' :)

Ehm...io credevo quella parentesi facesse parte dell'interpretazione. Del tipo che lei stessa si chiede se è paura il sentimento... :D
opps
 
In questo thread, del quintetto manco solo io, mi pare. Non sarebbe bello ritirarsi ora, considerato l'incipit di ita!
Con il lago gioco in casa ;-)

Lo so che non dovrei essere qua, ma a casa da mia moglie. Il convegno è finito alle 12 e sarei potuto essere a casa per pranzo; ma Giò ha deciso di fermarsi a Peschiera a prendere il sole in compagnia di sua figlia, che per due giorni ha girato per Verona da sola e aveva voglia di vedere il lago.
Non vedevo Giò dai tempi della scuola di specialità e in tutti questi tempi è anche migliorata. Con la gravidanza ha messo su qualche chilo, che le conferisce un aspetto più florido rispetto a quando andavamo all'università; e i capelli tagliati più corti mettono in risalto le lentiggini, che anche ora che siamo quasi a 50 anni la fanno sembrare sbarazzina. Dal secondo anno di università abbiamo preparato tutti gli esami insieme, fino alla tesi. E poi abbiamo scelto di specializzarci entrambi in ortopedia, partecipando allo stesso concorso a Verona.
Giò mi è piaciuta fin dalla prima volta che l'avevo vista, ancora prima di conoscerci, all'esame di chimica. Lei non si era accorta di me, ma io sì. L’espressione seria, lo sguardo accigliato, che ti fissa quando parli e se dici una minchiata non dice nulla e vira sinistra, ma se dici una cosa intelligente si illumina. E quell'accento che presi per romagnolo, anche se veniva da Pesaro, che portava un po' di allegria in quelle aule dove il miagolio dei veneti era francamente insopportabile.
Un pomeriggio, al lago (ma eravamo a Sirmione, sui lastroni nascosti dal canneto), dei compagni di corso rimasero sorpresi nel sapere che non eravamo insieme. Mentre gli altri si erano tuffati in acqua ed eravamo rimasti solo io e lei, mi disse che il fatto che altri pensassero così non era un problema per lei.
In realtà, lei era fidanzata fin dall'inizio dell’università con Luca, un ragazzo di Pesaro che studiava ingegneria a Bologna e che l’avrebbe accompagnata per tutto il periodo degli studi, fino al successivo matrimonio.
Nel corso degli anni ci si era sentiti sempre più di rado, anche se l’avvento di internet aveva rinfrescato l'amicizia. Finché un giorno mi aveva scritto che sarebbe venuta ad un convegno a Verona, al quale non sapevo se iscrivermi, e così mi diede la spinta decisiva.
Ora, i convegni medici sono una vera palla al piede, per cui la sera cerchi di rifarti andando a mangiare e a bere. Poiché, peraltro, io abito con mia moglie non lontano da Verona, sono stato "autorizzato" a rimanere fuori a cena sabato.
Oggi sarei dovuto rientrare alla base, ma ho chiamato per dire che la tavola rotonda era stata interessante, era finita tardi e così era meglio se stavo a mangiare con i colleghi; con qualche brontolio dall'altro capo del telefono, ho salutato e siamo partiti verso Peschiera.
Per quanto sia la fine di maggio, c’è già qualche gruppo di tedeschi sdraiato sulla spiaggia. Poiché Betty, la figlia di Giò, ha la pelle molto chiara, noleggiamo un ombrellone al bar all'angolo. E' quasi l’una e non abbiamo ancora mangiato; Betty vuole andare a fare il bagno e viene autorizzata. Ha quattordici anni ma ne dimostra di più; si allaccia con grazia il reggiseno azzurro e si tuffa in acqua. Io e Giò rimaniamo sotto l’ombrellone. La guardo e vedo che è accigliata. Se ne accorge e mi guarda; sorrido ed abbasso lo sguardo.
"Che hai?", mi fa.
"Niente, mi sembra di essere tornato indietro di vent'anni".
"A chi lo dici."
"Ti ricordi quando eravamo stati a Sirmione e a quel cretino di... come si chiamava, Nuvola lo chiamavamo, un uccello aveva cagato sulla maglietta in piazza davanti a tutti?"
Parte la serie di ricordi; ma vedo che Giò ride meno di me.
Tocca a me chiedere "Che hai?"
"Io e Luca ci separiamo."
Mi dispiace. Non che Luca mi fosse stato mai simpaticissimo (un ingegnere è sempre un ingegnere), però ormai lo consideravo un tutt'uno con Giò.
Non so che cosa dire. Con il lavoro che faccio posso dire al paziente che non potrà più giocare a pallone oppure farà fatica a camminare senza bastone, ma sono cose che non arrivano all'improvviso.
Per fortuna arriva Betty, di ritorno dal bagno. E non è sola. Ha trovato due ragazzine tedesche, che si presentano con grazia. Facciamo spazio, ma c’è già gente a sufficienza per stare stretti. Chiedo a Giò se vuole fare due passi lungo il lago, verso il camping in direzione Gardaland.
Basta fare cento metri, superare l’altro bar e sulla spiaggia non c'è più quasi nessuno. Al sole c’è solo una donna dai capelli rossi, distesa proprio in riva al lago.
Faccio per prendere Giò a braccetto; lei mi prende per mano.
 
Rombo, hai portato dietro di X anni anche me! Ci ho portato persino mia moglie su quella spiaggetta a Sirmione...

Bello vedere che non ci buttiamo nell'erotismo sfrenato. Alla fine una ragazza distesa...
 
Ehm...io credevo quella parentesi facesse parte dell'interpretazione. Del tipo che lei stessa si chiede se è paura il sentimento... :D
opps

No ita,

Vibes ha capito esattamente che al momento non mi è venuta la parola giusta :(
LOL
 
bravo

In questo thread, del quintetto manco solo io, mi pare. Non sarebbe bello ritirarsi ora, considerato l'incipit di ita!
Con il lago gioco in casa ;-)

Mi è molto piaciuto, bel racconto, corto e intenso come piace a me.
Molto delicato il tocco che hai, riesci a descrivere senza parole le onde che oscillano nei sentimenti. Si! Mi è piaciuto veramente :)
 
Ed ecco il mio piccolo racconto.

****************** La ragazza del lago

Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a togliersi quell’odore nauseabondo di dosso. Strofinava le mani con forza l’una nell’altra, sfregava le dita intrecciandole fra loro, poi sciacquava ed annusava di nuovo. Niente, l’odore non se ne andava.

Guardò verso il basso. Una lacrima le gocciolò fra le mani e solo allora si accorse che stava piangendo, che le lacrime le stavano appanando la vista.

Jane stava piangendo.

Guardò fuori dalla finestra, quel corpo disteso in riva al lago; sembrava dormisse.

Ma sì, forse dormiva! Era stato tutto solo un brutto sogno, forse. Sarebbe bastato uscire ed avvicinarsi alla spiaggia di ciottoli, per vederne il seno sollevarsi ed abbassarsi al ritmo del suo respiro; avrebbe sentito le piccole pietre tonde massaggiarle la pianta dei piedi ad ogni passo, lentamente dal tallone fino ai polpastrelli; avrebbe potuto quasi contare le singole pietre.

La ragazza distesa avrebbe aperto gli occhi e voltato lentamente il viso verso di lei, abbracciando il mondo col suo sorriso; di quelli che aprono i cuori. Quel sorriso che era la causa di tutto.

Perché? Perché non poteva riserbarlo solo per lei?

“Basta, non ne posso più!”

Pareva che il grido, lo scatto e la collera nella sua voce rieccheggiassero ancora nella valle.

Erano venute da sole, lei e Pauline, per passare qualche giorno di pace in montagna. Lontano dalla città, lontano da tutti; un weekend solo per loro: amiche per la pelle; amiche per la vita. Come suonava ironico, ora.

La casa di Jane d’altronde era il posto ideale per ricercare un po’ di quell’intimità che da tempo gli mancava. Un bellissimo e piccolo chalet in una valle solitaria, disperso fra i boschi dei bassi Carpazi. La strada principale più vicina era a chilometri di distanza, la città più vicina dall’altro lato della montagna. Sedendosi sul dondolo nella piccola veranda sul retro si poteva sentire solo il rumore delle onde frangersi sul bagnasciuga, il canto degli uccelli e il naturale ronzio degli insetti estivi. La vista dinnanzi a sé era affascinante: un fitto bosco di pini squarciato da una sottile lingua sassosa che terminava in una spiaggetta. Poco oltre, un lungo specchio d’acqua su cui si adagiava un molo di legno che pareva costruito secoli prima, a cui era ancora legata la barchetta di pino che fin da piccoli usavano per le gite sul lago. Sorrise, pensando a come quella piccola barca avesse fatto a sopravvivere alle interperie per tutti quegli anni, e una lacrima le scivolo sulla guancia.

Era questo il suo destino?

Aprì la porta che dava sulla veranda; uscì, e a passi tremanti si diresse verso quel corpo senza vita. Il cuore le balzava in gola, si sentiva fremere di paura come poche ore prima, come quando le aveva gridato in faccia la sua gelosia.

Perché? Perché avevi deciso di sposarti, Pauline? Perché volevi abbandonarmi anche tu?

Camminava piano, quasi godendo del punzecchiare degli aghi di pino secchi sotto i suoi piedi. Era completamente nuda, Jane, come lo era ancora Pauline, distesa in riva al lago.

Erano ancora nude: ultimo strascico di quella mattina a far l’amore sulla riva, unico elemento che ancora le univa.

Si ricordò il sapore delle sue labbra, il sapore del suo piccolo seno, quella sensazione di potere che provava quando teneva i suoi capezzoli turgidi stretti fra le labbra, il profumo della sua pelle chiara; di quel profumo non rimaneva più niente. Ora, sulle sue mani sentiva solo odore di morte.

Il sole scendeva fra le montagne in fronte a lei, dall’altra parte del lago, dove un’alta cascata si perdeva nei flutti del suo emissario. Dietro l’esile corpo di Jane, una lunga ombra si stagliava fino allo chatel, salendo verso il cielo a contatto con le sue pareti. Si voltò e si asciugo le lacrime, decisa.

Quando raggiunse il corpo di Pauline, si accovacciò al suo fianco. Quanto era bella, così bella come quando dormiva e Jane si svegliava la notte per ammirarla, appoggiata sui gomiti a pancia in giù. Le accarezzò una guancia cercando di ignorare con lo sguardo i segni viola sul suo collo; le baciò la fronte fredda.

Si rialzò e percorse il molo pericolante, fino alla fine. Una fitta al cuore, un flashback, l’immagine dei pollici che scavano nella carne della sua amata, l’esile collo di Pauline che pian piano lascia spazio alle sue dita che stringono, stringono... il suo viso perso in una maschera di terrore, che si rilassa; gli occhi che le si spengono. E le sue lacrime, che eran finite troppo presto.

Salì sulla barca e gettò la cima nel lago. Non aveva remi, ma non le servivano: conosceva bene le correnti; fin da piccola il padre l’aveva educata ad amarlo e rispettarlo, il lago, a temerlo quanto necessario. Suo padre, che se ne era andato per scelta, che si era tolto la vita abbandonandola nella sua disperazione.

Anche lui: tutti se ne erano andati; tutti l’avevano abbandonata.

Non si stupì, quindi, quando la barca cominciò a muoversi sull’acqua, dondolando nelle onde leggere.

Se Pauline fosse stata ancora in vita, sedendosi sulla spiaggia avrebbe visto il profilo nero della sua migliore amica, la sua unica amante, rimpicciolirsi scivolando silenzioso verso la riva opposta del lago.

Là, verso il tramonto, dietro la cascata.

Là, verso la fine del giorno, finiva un’altra vita.
 
Last edited:
E ora sdrammatizziamo un po': avevo letto tempo fa in uno dei vari manuali di scrittura su literotica un consiglio che - ne sono sicuro ora - è da prendere alla lettera.

"Mai, mai scrivere di sesso lesbico a tre!"

Già con due donne ci si ingarbuglia fra un lei e l'altro, se poi diventano tre... tenere traccia di quel che sta succedendo diventa quasi impossibile, a meno di salti mortali tripli carpiati!

:D:D:D
 
E ora sdrammatizziamo un po': avevo letto tempo fa in uno dei vari manuali di scrittura su literotica un consiglio che - ne sono sicuro ora - è da prendere alla lettera.

"Mai, mai scrivere di sesso lesbico a tre!"

Già con due donne ci si ingarbuglia fra un lei e l'altro, se poi diventano tre... tenere traccia di quel che sta succedendo diventa quasi impossibile, a meno di salti mortali tripli carpiati!

:D:D:D

Sdrammatizzare, difficile dopo aver scritto tanto dolore.
Sinceramente, il racconto è ben scritto, ma io preferisco che finisca a buon fine. Mi hai rattristato.
Poi il discorso del "lesbico a tre" non è molto diverso dall'etero a tre, ha esattamente gli stessi raffinati problemi(ni)
 
Sdrammatizzare, difficile dopo aver scritto tanto dolore.
Sinceramente, il racconto è ben scritto, ma io preferisco che finisca a buon fine. Mi hai rattristato.
Poi il discorso del "lesbico a tre" non è molto diverso dall'etero a tre, ha esattamente gli stessi raffinati problemi(ni)

Eh certo, anche a quattro e a cinque... però mi è venuta in mente quella frase, che avevo appunto trovato. E siccome lo ho ritrovvato, eccolo qui:
http://www.literotica.com/s/writing-quality-sex-scenes
Sezione "Whose breat am I holding?"

Mi spiace averti rattristato: alcuni racconti finiscono bene, altri male. Purtroppo la vita non è fata solo di sentimenti positivi. Io sono di solito molto ottimista, ma ieri avevo una bella aura nera attorno...
 
Mi spiace averti rattristato: alcuni racconti finiscono bene, altri male. Purtroppo la vita non è fata solo di sentimenti positivi. Io sono di solito molto ottimista, ma ieri avevo una bella aura nera attorno...

Ah beh, è da lunedì che a me gira male...
Ita tu già sai che cosa penso di quello che scrivi ;-) qui è decisamente insolito trovare uno sviluppo di storia come tu hai fatto, perché l'eros è la massima espressione vitale; ma eros e morte, lo sappiamo, sono un topos classico.
Quindi, in quattro e quattr'otto, hai dimostrato flessibilità e lotta alla banalità
 
Avete mai visto il sito scriverecreativo.com? Lo seguo sa hn po' pur non avendo mai svolto alcun esercizio, ma mi sembra unaun approccio interessante.

Purtroppo per chi scrive solo quando ha emozioni da esternare rischia di diventare noioso credo, che quando un hobby diventa "studio" o "lavoro" non sempre si resiste, e si finisce per perdere l'interesse.
 
Avete mai visto il sito scriverecreativo.com? Lo seguo sa hn po' pur non avendo mai svolto alcun esercizio, ma mi sembra unaun approccio interessante.

Purtroppo per chi scrive solo quando ha emozioni da esternare rischia di diventare noioso credo, che quando un hobby diventa "studio" o "lavoro" non sempre si resiste, e si finisce per perdere l'interesse.

quanto sei negativo oggi ita :) sono noiosa io che scrivo solo quando ho la testa piena di emozioni?

***
Amore segreto

Sguardi
solo qualche bacio furtivo
Un abbraccio nel buio
per molti sarebbe troppo poco
altri non troverebbero senso
in questa brama che viviamo

In un vicolo oscuro
sotto uno scalinato
una camera sconosciuta
una spiaggia al tramonto

Sì, sì
E 'vero
i nostri sentimenti
non danno grandi riflessi
Silenziosi e nascosti
eppure così estremi e ardenti
che bruciano e penetrano
profondi in noi

© alina 2012

****

Scritto nel 2012, dopo essere tornate dalle ferie in Italia, di pomeriggio mi ero addormentata nella veranda, più che altro un dormiveglia nel quali sognai momenti vissuti durante le ferie con la mia amica. Dopo essermi svegliata sentii che quei sentimenti provati allora e poco prima nel sogno erano ancora ardenti e vivi. Fu li che mi vennero domande sul perchè noi in Italia non siamo state capaci di ammettere e vivere questa amore che ci lega. Qui in Germania tutti lo saüevano e a noi non ci importava di quello che dicevano alcuni imbecilli. In Italia eravamo bloccate!
Perchè?!?!?!
Ecco ita, con questo voglio sostenere che racconti colti dal momento pieno di sentimenti, carico di emozioni penso siano più penetranti di altri scritti così, ... fantasticando.
 
Last edited:
quanto sei negativo oggi ita :) sono noiosa io che scrivo solo quando ho la testa piena di emozioni?

***
Amore segreto

Sguardi
solo qualche bacio furtivo
Un abbraccio nel buio
per molti sarebbe troppo poco
altri non troverebbero senso
in questa brama che viviamo

In un vicolo oscuro
sotto uno scalinato
una camera sconosciuta
una spiaggia al tramonto

Sì, sì
E 'vero
i nostri sentimenti
non danno grandi riflessi
Silenziosi e nascosti
eppure così estremi e ardenti
che bruciano e penetrano
profondi in noi

© alina 2012

****

Scritto nel 2012, dopo essere tornate dalle ferie in Italia, di pomeriggio mi ero addormentata nella veranda, più che altro un dormiveglia nel quali sognai momenti vissuti durante le ferie con la mia amica. Dopo essermi svegliata sentii che quei sentimenti provati allora e poco prima nel sogno erano ancora ardenti e vivi. Fu li che mi vennero domande sul perchè noi in Italia non siamo state capaci di ammettere e vivere questa amore che ci lega. Qui in Germania tutti lo saüevano e a noi non ci importava di quello che dicevano alcuni imbecilli. In Italia eravamo bloccate!
Perchè?!?!?!
Ecco ita, con questo voglio sostenere che racconti colti dal momento pieno di sentimenti, carico di emozioni penso siano più penetranti di altri scritti così, ... fantasticando.

Di solito l'Italia aiuta a sprigionare passionalità...
Però la vita è fatta di momenti in cui si è presa l'opportunità nelle proprie mani e di momenti in cui l'opportunità ci è scivolata via.
A ciascuno fare i conti per se stesso.
Comunque la poesia è apprezzabile, trasuda passione bruciante.
 
Di solito l'Italia aiuta a sprigionare passionalità...
Però la vita è fatta di momenti in cui si è presa l'opportunità nelle proprie mani e di momenti in cui l'opportunità ci è scivolata via.
A ciascuno fare i conti per se stesso.
Comunque la poesia è apprezzabile, trasuda passione bruciante.

noi avevamo pensieri per i MIEI parenti, non volevamo metterli in imbarazzo, poi mia madre chiarì tutto e specialmente mia nonna, mi fece gli auguri che quell'amore durasse in eterno :)
 
noi avevamo pensieri per i MIEI parenti, non volevamo metterli in imbarazzo, poi mia madre chiarì tutto e specialmente mia nonna, mi fece gli auguri che quell'amore durasse in eterno :)

Beh...in Italia siamo decisamente indietro da questo puto di vista.
Lo dice uno che ha avuto una storia di 9 anni con una ragazza che non trovava il coraggio di ammettere di essere lesbica...
 
Beh...in Italia siamo decisamente indietro da questo puto di vista.
Lo dice uno che ha avuto una storia di 9 anni con una ragazza che non trovava il coraggio di ammettere di essere lesbica...

direi poverini ambedue. Ma in Italia è ancora così in molte parti, una mia carissima amica di Bari è lesbica fin da sempre, ora ha quasi 40 anni e ancora non ha il coraggio di dirlo. Vive in un paesino e non vuole andarsene, di conseguenza tace perché sà che se la cosa diventa pubblica tanto lei come i suoi genitori ...
Che dire, è cosi!
 
Non so se è una questione di nord/sud, Italia/estero ... mi risulta, a esempio, che Catania - direi profondo sud italiano - sia un luogo gay-friendly (rabbrividisco per primo per la definizione).

Io credo che sia una questione sociale: provincia (non in senso amministrativo) / città ...
 
Non so se è una questione di nord/sud, Italia/estero ... mi risulta, a esempio, che Catania - direi profondo sud italiano - sia un luogo gay-friendly (rabbrividisco per primo per la definizione).

Io credo che sia una questione sociale: provincia (non in senso amministrativo) / città ...

Si Vibes, anch'io sono di questa opinione.
 
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